Morire in scene brevi: THE HANGING TREE

Di Maurizio Mannocci Galeotti

DAVES D. 1959 USA (Western con Gary Cooper)

Vi segnalo questo “antico” film non per l’etica protestante del come vivere, e neppure per la critica ai falsi profeti di ogni tempo. Ve lo segnalo perché poco dopo l’inizio, in cui viene assalita una diligenza da banditi in cerca dell’oro di minatori sperduti in Alaska. Viene ritrovata l’unica giovane superstite “accecata” dal sole. Di corsa vanno ad avvisare il dottore che trovano in casa di un’altra persona. Bussano alla stanza, il dottore si affaccia e socchiude dietro di sé la porta. Ecco l’approssimativo dialogo con l’affannato cowboy:

“Doc, venga subito abbiamo finalmente ritrovato una superstite della diligenza, ma ha perso la vista!”.  e lui “Bravi, hummm… forse sarà stato un colpo di sole…, bene! portatela a casa mia, rifocillatela e aspettatemi”, e fa per tornare nella stanza… “ma Doc non viene subito ?!?”, “Non vedi sono qui da Lucy che ne avrà per poco, non posso lasciarla.” “Dottore ma qui non ha più nulla da fare, mentre una giovane donna accecata ha bisogno di lei” ,“ Lucy ha bisogno di me, che vuoi che la strangoli ! io resto qui ne avrò per poche ore, mentre voi accompagnate la nuova paziente come vi ho detto!”

Nel Film, questa scena è un attimo e questa è una trascrizione a memoria, colorato sicuramente da ciò in cui credo. Certo è che non credevo di trovare una sensibilità per la Persona Morente in un film USA del 1959.

Questo mi ha nuovamente fatto riemergere in me la sensazione che la vera differenza fra Eutanasia e Sedazione Palliativa Progressiva è il TEMPO, il Tempo passato insieme, un tempo che non controlliamo ne voglia controllare, ma solo alleviare le sofferenze dell’altro essere Umano che soffre più di noi. Il tempo condiviso fra morente e gli altri suoi cari e i suoi curanti. Un tempo, sì di attesa , ma anche di scambio anche silenzioso e di presenza costante.  Tutti i fattori che al mio essere medico sembrano tutti strumenti terapeutici efficacissimi nel Lenire i sintomi psico-fisici, della persona in agonia come dei suoi cari.

L’autore

Maurizio Mannocci Galeotti.

“Nei miei 35anni di professione medica ho attraversato, non indenne, sofferenze molto diverse, dalle case al carcere, dall’Italia al Nicaragua, Colombia e Angola, dalla guerra alla pace, da ragazzi ad anziani, da malati di mente a tossicodipendenti. Da quasi 2 decadi sono approdato alla Cure Palliative scoprendo che tutte le precedenti esperienze mi avevano preparato per essere capace di accompagnare altre persone nel loro tempo ultimo, cercando di lenire la sofferenze loro e dei loro cari.”