La spiritualità alla fine della vita: perché un core curriculum per l’assistenza?

di Claudio Ritossa

Recentemente la Società Italiana  di Cure Palliative ha messo a disposizione sui suo sito un documento proposto come Core Curriculum  per l’assistenza spirituale ( https://www.sicp.it/aggiornamento/core-curriculum/2019/12/core-curriculum-per-lassistenza-spirituale-in-cure-palliative/ ) . Il documento nasce dalle riflessioni di molti operatori e assistenti spirituali che si sono riuniti durante tre congressi nazionali della SICP ( 2016-2018) . Non riguarda la figura dell’assistente spirituale, che meriterà una trattazione dedicata specifica, ma segnala la rilevanza del tema come trasversale a tutti gli operatori in cure palliative. A qualsiasi operatore, infermiere, medico, OSS, psicologo possono essere rivolte domande: “ perché devo morire?”, “perché Dio mi ha abbandonato ?” “cosa accadrà “dopo”? “.

In altri termini per ogni operatore è necessario che la possibilità di confrontarsi con questo aspetto sia sostenuta da percorsi formativi specifici che al momento non sono forniti nei corsi di base e sono presenti in misura ridotta nei percorsi di formazione specifica in CP come i master universitari. Eppure “la morte non è un evento medico”, come ci insegna Frank Ostaseski. Questa esigenza di formazione appare ampiamente riconosciuta nei percorsi di studio degli Stati Uniti e di altri Paesi Europei.

La fine della vita pone questioni di senso, ci interroga sulla trascendenza comunque la si voglia intendere, ci porta a fare un bilancio dell’esistenza. Essere in dialogo con le persone malate ed i loro familiari è uno dei doni più preziosi del lavorare nella cura alla fine della vita.

Il documento contiene alcune definizioni generali, prende in esame i rapporti della spiritualità con la psicologia, la religione, la bioetica. Quindi, dopo aver esplorato i bisogni spirituali, offre un panorama generale per un programma di formazione sul tema. È stato scritto non solo sulla scorta delle riflessioni esperienziali ma anche tenendo conto delle esperienze fondamentali dell’Università di Washington (Institute for Spirituality and Health) e del Marie Curie Cancer Centre (UK) e di un’ampia letteratura sul tema.

Vengono presentati in modo sintetico i principali strumenti validati per la valutazione dei bisogni spirituali, di questi uno è disponibile in italiano. Tali questionari, che abbondano nella letteratura anglosassone, vanno considerati strumenti non da utilizzare in modo meccanico come fossero misurazioni di parametri vitali, ma come una guida mentale dei temi che gli operatori si possono trovare ad affrontare o che vanno esplorati quando si intenda entrare a fondo in tali questioni. Un capitolo è dedicato all’assistenza spirituale nell’età pediatrica, questione particolarmente delicata perché legata allo sviluppo interiore del bambino, che si modifica secondo l’età e alla presenza fondamentale dei genitori nel processo. Il documento ha certamente dei limiti ed è migliorabile, ma è un primo passo perché la questione della spiritualità venga davvero riconosciuta come centrale nella cura, ciò vale nelle cure palliative, ma è sempre rilevante in ogni campo della cura. Quando ci ammaliamo non è il corpo che si ammala, ma l’intero nostro essere, si tratta di comprendere allora quali sono i valori che ci sostengono, quali le strade di senso, quale il significato di una possibile fede per ciascuno di noi. Scrivo noi perché operatori e malati siamo tutti nella stessa fila, solo temporaneamente in punti diversi della fila, non siamo separati ma uniti dalla radicale vulnerabilità dell’essere umani.

L’autore

Claudio Ritossa, medico, già operante come chirurgo e quindi medico di cure palliative, praticante di yoga. Collabora con  “Anemos, curando s’impara”, ente di formazione in sanità, Responsabile organizzativo di Luce per laVita onlus (Cure Palliative).Segue gli insegnamenti di Frank Ostaseski (mettainstitute.org) e di Jean Yves Leloup.Si è formato come istruttore dei protocolli Mindfulness Based Stress Reduction  con AIM (Associazione Italiana Mindfulness).

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