Ritorno alla Madre Terra

di Silvia de Todaro

Così come la Terra è Madre e genera vita, ho da sempre considerato alcune sue creature, in particolare gli alberi, come parte fondante di me stessa. Da bambina mi paragonavo, giocando con i miei coetanei,  ad un albero, con lo sguardo sempre al cielo ed i piedi ben radicati alla terra.  Quindi mi ha completamente rapito la proposta di una start up composta da quattro ragazzi innamorati dell’ambiente e delle  aree boschive che  ha vinto dei premi ed è riuscita  nella realizzazione del suo primo “bosco vivo”, grazie all’apertura di un crowdfunding per raccogliere diecimila euro di fondi.  “Boschi Vivi” www.boschivivi.it  (la pagina Facebook di Boschi Vivi: www.facebook.com/BoschiVivi/), ecco il nome di una giovane e originale cooperativa che propone un servizio di interramento delle ceneri di persone e animali in luoghi speciali, un’alternativa green alla normale sepoltura in cimitero, la più diffusa.

Si trova in Liguria, a Martina d’Olba (SV), ad un’ora di strada da Genova, ed è stata inaugurata nella scorsa primavera 2018. Se il primo bosco al cui interno si trovano gli alberi sacri avrà successo, ne seguiranno molti altri, ovunque si trovi un bosco raggiungibile.

Il bosco si configura come luogo di pace e raccoglimento per eccellenza, atto a dimostrare il fluire della vita lenendo con dolcezza il dolore della perdita: non sono previsti grandi cambiamenti all’ambiente naturale se non per le targhe commemorative. Gli interessati verranno accompagnati in una visita che porterà poi alla scelta dell’albero: l’esemplare potrà essere dedicato ad un’unica famiglia ma sono previsti anche spazi “in comunità”, in coppia (albero partner) e quelli dedicati agli amici animali. Una cerimonia suggellerà l’interramento delle ceneri.

Chi l’avrebbe mai detto che le ceneri dei defunti potessero aiutare la natura? Da un lato proteggono l’ambiente evitando di lasciare a se stesse aree rurali boschive con tutte le conseguenze del caso, dall’altro favoriscono la loro manutenzione offrendo una valida alternativa a chi, post-mortem, ha voglia di sentirsi utile in termini ambientali. Le comunità locali beneficiano di posti di lavoro in più, e i proprietari dei boschi, aderendo all’iniziativa, vedono diminuire i costi di gestione delle aree boschive. Insomma, a trarne beneficio sono un po’ tutti. Senza parlare dell’aspetto interculturale del progetto, rivolto a qualunque persona, indipendentemente dal credo o dall’ideologia.

Un’idea davvero innovativa e controcorrente perché se oggigiorno si fa un gran parlare di ecosostenibilità, non si può dire lo stesso della morte, ancora censurata. E invece questi coraggiosi ragazzi, uomini e donne, hanno deciso di unire le due cose, sostenendo la parte forestale attraverso i proventi dell’attività cimiteriale, trasformando il bosco in un luogo sacro frequentato con naturalezza da persone di ogni dove, di ogni religione, di ogni ideologia.

Grazie a Boschi Vivi chi vuole farsi seppellire in un bosco, senza lapide (of course), può visitarlo, formalizzare l’accordo riservando un albero a scelta, familiarizzare con il bosco e tenersi aggiornato sulle attività svolte in loco. Durante la visita al bosco è previsto un momento di raccoglimento per scegliere l’albero giusto attraverso l’aiuto di una guida e ve ne sono di varia tipologia, dall’albero di comunità a quello personale fino all’albero partner.

Per ricordare il defunto, sull’albero prescelto viene affissa una targhetta metallica che presenta nome, cognome, date ed eventuali frasi commemorative e iconografie. Si può persino celebrare la cerimonia nel bosco dopo la cremazione, rispettando ovviamente delle regole e concordando la data con Boschi Vivi. A proposito di cremazione e ceneri, in Italia la loro dispersione è legale ma è necessario che l’interessato esprima per iscritto tale volontà.

Anche gli animali domestici sono benvenuti e vengono sepolti in un’area appositamente pensata per loro. In tal caso è possibile scegliere l’albero sia insieme all’animale ancora in vita che una volta deceduto, organizzando eventualmente una cerimonia in suo ricordo.

Boschi Vivi rappresenta senz’altro una valida alternativa ai cimiteri tradizionali, considerati sempre più insostenibili, anche perché mancano gli spazi per ospitarli, considerato che in Italia, soprattutto, molte persone prediligono la sepoltura nei loculi o nelle tombe. E in effetti l’idea di questa cooperativa è decisamente proiettata nel futuro. A quanto pare nel terzo millennio i boschi che accoglieranno defunti saranno sempre più numerosi insieme ai cosiddetti campisanti verticali, sviluppati in altezza per risparmiare spazio.  Ne è un esempio il Memorial Necròpole Ecumênica, il cimitero più alto del mondo, che può ospitare decine di migliaia di defunti. Situato in Brasile, nella città di Santos, è stato costruito nel 1983 ma da qualche anno si sta ulteriormente espandendo. Alto 108 metri, con 25.000 loculi, per non parlare di cripte, cappelle, giardino e quant’altro, il Memorial Necròpole Ecumênica è un “cimitero” 5 stelle visto che affittare un loculo qui ha un costo decisamente elevato, sebbene i prezzi cambino a seconda dell’altezza della tomba. Migliore è il panorama, maggiore il prezzo. I defunti, dopo 3 anni, possono continuare a riposare nello stesso spazio o essere trasferiti altrove, a seconda dei desideri dei propri cari. Oggi questo cimitero è diventato anche un’attrazione turistica tanto da attirare viaggiatori di tutto il mondo.

Fonti: Bosco vivo/ Laura de Rosa/Daniela di Matteo

L’autrice

Silvia de Todaro, Ricercatrice in vari ambiti terapeutici, specie in riferimento alla musica: coro, canto solista, canto armonico, arpa, musicoterapia; angeli. Attualmente fa parte della redazione della rivista “ Uni-versum”.

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Madre Terra e Boschi Vivi