Il morire: Antropologia e tanatologia

In Italia, per ragioni storiche e culturali, è sempre stata sottovalutata l’importanza di una riflessione laica e professionale sull’assistenza psicologica da fornire al paziente grave o morente. Pensare alla morte è invece diventato sempre più importante, non solo per la profondità del tema, ma anche per la molteplicità dei punti di vista che si possono adottare (storico, antropologico, sociologico, psicologico, filosofico, medico). E’ possibile affermare che dalla seconda metà del Novecento, e soprattutto negli ultimi decenni, si assiste ad una nuova sensibilità nei confronti della fase finale della vita umana. L’attenzione sembra essersi rivolta maggiormente alle tematiche della vecchiaia, della malattia cronica, delle cure palliative, dei trapianti d’organo e della volontà sempre più diffusa di vivere attivamente la propria morte, mediante decisioni (l’eutanasia) da non delegare passivamente né ai medici, né ai familiari.

Uno dei territori di studio e ricerca più significativi a livello internazionale su questi temi è quello della “Death Education”, volto a offrire i contenuti e le strategie più idonee affinché le persone imparino a gestire le consapevolezza della morte nelle diverse situazioni della vita.

In questa sezione verranno trattati i seguenti argomenti:

  • la significazione della morte e del morire nelle diverse culture;
  • il lutto e i processi psicologici relativi alla perdita e alla sua elaborazione;
  • la death education tra prevenzione primaria/secondaria/terziaria;
  • la consulenza e il sostegno a chi muore e a chi accompagna;
  • la tanatologia e le scienze mediche, psicologiche, filosofiche, giuridiche e religiose.

Sezione curata da:

Ines Testoni

Professoressa di Psicologia sociale all’Università di Padova, psicologa e psicoterapeuta, filosofa allieva di Emanuele Severino. È direttrice e coordinatrice del Master in “Death Studies & the End of Life” e del corso di alta formazione in “Dirigenza con Delega per la Sicurezza Urbana e il Contrasto Sociale alle Mafie”.

Alessia Zielo

Archeologa e divulgatrice scientifica; ha svolto attività di ricerca nell’ambito della archeologia pre-protostorica in Italia e all’estero. In particolare, si occupa di ritualità funebre antica. Da due anni è tutor del Master in “Death Studies & the End of Life.

Benessere nel fine vita: l’armonizzazione sonora con le campane tibetane

di Barbara Visentin

Nel tempo ho trovato nel suono e nella vibrazione delle campane tibetane, uno strumento di accesso immediato alla sfera spirituale oltre che un mezzo per riconnettere le varie dimensioni dell’essere umano (fisica, emozionale, mentale) permettendo una comprensione molto più profonda della vita. Lo stato di generale benessere che si ottiene dopo una seduta di armonizzazione sonora ne è la diretta conseguenza.(…)

Incompiuti

di Guido Mitideri
“Ci si deve pensare morti per cominciare a credere di essere vivi.”

La struttura del ricordo è l’espediente di cui ci serviremo per introdurre il tema in analisi. Tratteremo il ricordo come una metafora dalla quale ci congederemo in fretta per sostituirla con concetti teorici, validi a offrire al lettore un tratteggio del sistema di rilevanza cui afferiscono.(…)

La marcia funebre nella musica colta europea

di Fleur Gertrude Yondo

La presenza della musica durante le cerimonie funebri sembra accomunare i popoli del mondo, tranne quegli islamici. Attualmente si eseguono musiche di vari generi (classico, jazz, bandistico, tradizionale, etnico ecc.) che vengono scelte accuratamente o composte occasionalmente per personaggi illustri (Fubini, 1987).(…)

Lutto anticipatorio, assistenti familiari e demenza: lo stato dell’arte

di Silvia Losego

La popolazione italiana, secondo gli studi demografici, sta sempre più andando incontro ad un invecchiamento dovuto all’aumento della vita media e alla crescita della denatalità. Questo dato di fatto comporta un progressivo incremento di patologie dell’invecchiamento, prima tra tutti la demenza.(…)

La speranza nella cura.
Un dialogo tra scienze umane e teologia.

di Deborah Fongaro

L’articolo si propone di indagare l’origine della speranza, per comprendere il ruolo che essa ha nel percorso di cura.(…)

L’angoscia della Morte

di Elisa Castellaccio

L’essere umano, fin dall’antichità, si è confrontato con il pensiero della morte, tematica divenuta costante nella produzione letteraria, artistica, filosofica e scientifica.   (…)

End of Life Doula: un nuovo approccio per accompagnare al fine vita, per la vita.

di Martina Frullanti

Perché decidere di accompagnare al fine vita e diventare una End of Life Doula. Cosa vuol dire? Cosa può fare una End of Life Doula e per chi? (…)

L’AUTO MUTUO AIUTO PER GENITORI VEDOVI. Una preziosa risorsa per adulti e bambini

di Sara Zanchetta

La morte di un proprio caro è una esperienza umana che dà origine ad uno stravolgimento dell’esistenza, soprattutto se la relazione che si è interrotta era un legame significativo, e che presuppone una necessaria modifica nella vita della persona (…)

SELFIE VAPORWAVE

indizi sul linguaggio visivo giovanile

Di Silvia Moretti

La soddisfazione della vita dovrebbe essere considerata un aspetto rilevante del benessere e dello sviluppo dell’adolescente in ambito scolastico, elementi significativi per la formazione del cittadino consapevole  (…)

Al confine tra due mondi: l’applicazione dell’Ipnosi nelle Cure Palliative

Di Vera Baroni

Le persone che si trovano ad affrontare una malattia terminale e sottoposte a cure palliative, presentano una costellazione di sintomi limitanti (fisici, psicologici, spirituali, sociali)  (…)

Importanza della spiritualità in supporto a pazienti malati gravi e nel fine-vita

di Sara Pompele

Il concetto di spiritualità appare estremamente complesso e articolato. Nonostante per secoli sia stato assimilato a quello di religione,  oggi la letteratura sembra ormai essere giunta ad una accertata separazione tra i due elementi (…)

Per una nuova antropologia: il paradigma della morte quale soglia sacra per l’inveramento dell’Uomo totale

di Lorenzo Ferrari

L’intento di questo studio è di proporre un nuovo paradigma antropologico, che consideri la realtà della morte non più già come fine ingloriosa della vita (…)