Guida all’ascolto: Mozart
di Maria Teresa Palermo
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)
Lacrimosa
Messa da requiem in Re minore K 626
Il Lacrimosa è l’ultima pagina scritta, anzi abbozzata, da Mozart che morì a 35 anni nel dicembre del 1791 senza aver potuto completare il suo Requiem; era molto malato e viveva praticamente in miseria, tanto che il suo corpo fu gettato in una fossa comune. Dobbiamo riconoscenza a Constanze Weber, sua moglie, che ne custodì e amministrò con cura la produzione. Il Requiem venne poi completato da un allievo di Mozart, ma a noi rimane la meraviglia di queste sue ultime note, composte probabilmente con una forte febbre e grandi dolori.
Il testo ripropone in altra chiave l’inizio dell’intera sequenza, cioè il Dies Irae: dies irae, dies illa contrapposto a lacrimosa, dies illa. Lacrimosa quindi non è una donna che piange, come da noi italiani potrebbe essere intuitivamente percepito, ma la giornata, il tempo delle lacrime che segue il tempo dell’ira. Infatti il Dies Irae scritto da Mozart nel Requiem è un momento musicale di forza, di impeto, di velocità, le voci sono al massimo della loro potenza, trombe, tromboni e timpani sottolineano il carattere numinoso della paura. Per contro, il Lacrimosa inizia con la sonorità delicata, evanescente degli archi, con una figurazione ritmica semplice ma estremamente evocativa: i violini suonano due note ripetute intervallate da una pausa che comunicano un senso di sospensione, quasi si potrebbe dire di difficoltà respiratoria. I musicologi hanno scritto centinaia di volumi sul Requiem e sul Lacrimosa e ogni direttore d’orchestra che lo esegue sa che dovrà darne una lettura personale efficace perché si tratta di un brano “limite”a tutti gli effetti. Ricordiamoci sempre che Mozart ne scrisse solo otto battute. Il suo caro amico Benedikt Emanuel Schack, il tenore protagonista del Flauto Magico, andato in scena poche settimane prima, era con lui: in un articolo su Schack pubblicato il 25 luglio 1827 sulla Allgemeine Musikalische Zeitung apparve una sua testimonianza, riferita a quelle ultime, tragiche ore.
“Erano le prime battute del Lacrimosa, quando Mozart cominciò a piangere amaramente, posò il foglio da una parte, e undici ore dopo, all’una del mattino lasciò questa vita”
Lacrimosa dies illa
Qua resurget ex favilla
Judicandus homo reus
Lacrimosa dies illa
Qua resurget ex favilla
Judicandus homo reus
Huic ergo parce Deus
Pie Jesu, Jesu Domine
Dona eis requiem
Dona eis requiem
Amen
Giorno di lacrime, quel giorno
Quando risorgerà dal fuoco
L’uomo reo per essere giudicato
Ma tu risparmialo, o Dio
Pietoso Signore Gesù
Dona loro riposo
Amen
L’autrice
Maria Teresa Palermo, Musicista, ha fatto parte per 20 anni dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Dopo la formazione in musicoterapia si è dedicata a interventi nell’area della disabilità infantile, della didattica musicale e nei reparti di oncologia degli ospedali. È responsabile del progetto di musica e musicoterapia presso l’Hospice “Antea” di Roma, Rete di Cure Palliative.