SATŌ NORIKIYO
conosciuto col nome buddhista di SAIGYŌ (1118-1190), poeta giapponese, prima samurai e poi monaco eremita
Satō Norikiyo, già in giovane età, arrivò a ricoprire l’importante ruolo di capitano delle guardie private dell’imperatore Toba. Ma la sua brillante carriera di samurai durò non più di cinque anni, quando il 15 ottobre 1140 decise di rinascere a monaco buddhista con il nuovo nome di Saigyō. Questo nome significa “andare verso l’Occidente”, dove l’Occidente per il buddhismo giapponese è il simbolo della “terra pura del Buddha”, luogo in cui si compie l’illuminazione. Saigyō è ricordato con due appellativi, il “monaco santo” e il “poeta errante”, perché per tutta la sua seconda vita alternò i duri ritiri spirituali nella solitudine degli eremi con altrettanti faticosi pellegrinaggi per raggiungere le mete da lui ritenute sacre, come quella nell’isola di Shikoku, quale luogo natale di Kōbō Daishi (774-835) che è il fondatore della setta Shingon a cui lo stesso Saigyō apparteneva. Qui di seguito si riporterà una delle sue più famose poesie, tra le più amate dai giapponesi, dov’egli profetizza la sua morte, avvenuta nell’eremo di Hirokawadera la notte del 16 febbraio 1190: “a primavera / sotto i ciliegi in fiore, / nella luna piena / del secondo mese”.
Saigyō, I canti dell’eremo, Edizioni La Vita Felice, Milano 1998
RICORDANDO IL PASSATO, QUANDO I FIORI DEL TEMPIO DI MONTAGNA STAVANO PER CADERE
Sono salito
sul ripido sentiero
del Monte Yoshino,
per vedere i fiori,
ricordando il passato.
A primavera,
per vedere i fiori
sia sempre giorno;
d’autunno, per la luna,
sia sempre notte.
Se nel mondo non ci fosse
il cadere dei fiori
e l’oscurarsi della luna,
non capirei mai
la realtà delle cose.
Perché nel mio cuore
rimane ancora
la passione per i fiori,
pur pensando
di aver lasciato tutto?
Alla mia morte,
prego di offrire
fiori di ciliegio,
a chi vuole
ricordarsi di me.
Vorrei dividere
il mio corpo
in parti innumerevoli
per vedere rami fioriti
su miriadi di montagne.
Vorrei morire
a primavera
sotto i ciliegi in fiore,
nella luna piena
del secondo mese.
(traduzione di Luigi Soletta)
L’autore
Serse Cardellini, poeta, filosofo, antropologo delle religioni, operatore socio-sanitario e operatore in medicina tradizionale cinese. Cofondatore del progetto P.O.A. (Progetto Ospitalità Artisti): progettoospitalitaartisti.wordpress.com
L’autore
Massimiliano Bardotti, poeta, ideatore e conduttore del corso di scrittura: La Poesia è di Tutti. Autore del libro “Il Dio che ho incontrato” (Ed. Nerbini). Cofondatore del progetto P.O.A. (Progetto Ospitalità Artisti): progettoospitalitaartisti.wordpress.com