ASSISTENZA SPIRITUALE, RITI E PREGHIERE

La preghiera:

Ogni giorno si recitano tre preghiere (nei giorni festivi quattro, e nel digiuno del Kippur cinque), rivolti verso Gerusalemme. In molti ospedali è stata istituita una stanza di preghiera (o stanza di meditazione o stanza del silenzio), senza simboli, accessibile a tutti i riti. Fuori della stanza vi sono degli armadietti contenenti il materiale necessario per la preghiera. Ad essa possono accedere sia i pazienti che i parenti o il personale sanitario che opera nell’ente o chiunque lo desideri. Per gli ebrei il materiale necessario consiste nel talled che gli uomini indossano durante la preghiera,  (un manto quadrangolare con delle frange agli angoli) ed i tefillin (filatteri, due involucri di pelle contenenti dei brani biblici, che si appongono sul braccio e sulla testa), la kippah (papalina) e un libro di preghiere; per le donne è sufficiente il libro di preghiere.  Alcuni pazienti preferiscono tenere il capo coperto tutto il giorno, altri solo per la preghiera e per consumare il pasto. Il lavaggio delle mani, un rito obbligatorio e molto rispettato dagli ebrei, per il quale è necessario un recipiente dal quale versare l’acqua, è previsto al risveglio, in corrispondenza delle preghiere e sempre prima dei pasti. Il lavaggio può essere effettuato in bagno, o se il paziente non è deambulante, è sufficiente fornire una caraffa e una bacinella.

La preghiera in caso di malattia: L’uomo non è mai sicuro di poter superare la prova (cioè la malattia e la sofferenza), perciò prega Dio di liberarlo dalla malattia o almeno dalla sofferenza . La preghiera è sia avvicinamento a Dio sia oggetto di ascolto da parte di Dio.

LE FESTIVITA’

Il sabato

La festività principale è quella del Sabato, che inizia al tramonto del venerdì e dura sino alla sera del sabato. I pazienti potrebbero desiderare accendere due lumi all’inizio del sabato e celebrarne l’inizio con vino o succo d’uva kasher e pane, e potrebbero richiedere che i parenti provvedano a ciò. Di sabato è proibito il lavoro, e, in questa categoria, sono incluse anche la scrittura e l’accensione della luce. Di sabato non andrebbero effettuati interventi o esami non urgenti. Se ci sono moduli da sottoscrivere, si può consentire una delega o prepararli dal giorno prima. In caso di dimissione di sabato, è il caso di consentire al paziente di rimanere sino a sera (anche senza letto) o almeno lasciare fino a sera i suoi effetti personali che non può trasportare. Le stesse regole valgono negli altri giorni festivi.

Altre festività

Oltre allo shabbat ci sono varie festività religiose: Rosh-ha-shana (Capodanno, in settembre-ottobre), Kippur (il digiuno di espiazione, in settembre-ottobre),  Succoth (Fesa delle capanne, in ottobre), Pessach (la Pasqua ebraica, in marzo-aprile), Shavuoth (Festa della Torà, in maggio), etc durante le quali ci si astiene da ogni lavoro e attività. Le due più sentite sono kippur e Pessach, ma quella più lunga e che può più interferire con il ricovero ospedaliero è Pessach. Le date sono variabili, rispetto al nostro calendario, perché sono in funzione del calendario ebraico che è basato sul ciclo lunare.

Pessach (La Pasqua ebraica)
Durante la Pasqua ebraica (Pessach) (della durata di 8 giorni, in primavera) è vietata l’assunzione di cibi lievitati e il pane è sostituito dal pane azzimo. Questa festività è molto sentita. Il paziente, con il permesso del medico curante, potrebbe fare richiesta che i parenti possano portare cibo speciale, adatto al rispetto della festa.

I digiuni

Fra i digiuni il principale è certamente il Kippur, giorno dell’Espiazione (in data mobile tra settembre e ottobre) dedicato al digiuno, alla confessione intima dei propri peccati e alla preghiera. Questa giornata è molto sentita anche dagli ebrei non strettamente osservanti. Bambini sotto i 13 anni, anziani, malati e gestanti non sono obbligati a rispettarlo.

Nel corso dell’anno vi sono altri digiuni minori. Se il paziente intende digiunare è opportuno consultare il medico ed un rabbino.

RITI FUNEBRI E TRATTAMENTO DELLA SALMA

Il trattamento della salma avviene in accordo con le istruzioni del rabbinato.
Avvenuto il decesso, vanno chiusi la bocca e gli occhi del defunto e le sue braccia vanno distese lungo il corpo. Le salme vanno coperte interamente con un lenzuolo.

Prima della sepoltura viene effettuato un lavaggio rituale, effettuato da volontari (uomini per gli uomini, donne per le donne) facenti parte della comunità ebraica. È opportuno che l’ospedale fornisca un locale adeguato.

Secondo la normativa religiosa ebraica l’autopsia è proibita per non deturpare il corpo, a meno che non sia richiesta da un tribunale o possa servire per capire le cause della morte e quindi salvare altre vite umane.

La sepoltura deve avvenire prima possibile, senza attendere 24 ore. A tal fine si ricorda che la legge dello Stato “Pluralismo culturale e religioso nell’assistenza alla persona e alla famiglia” consente l’inumazione prima delle 24 ore previa registrazione di ECG piatto per 20 minuti. È necessario che gli ospedali collaborino a tal fine con la famiglia.

Sezione curata da:

AME

Associazione Medici Ebraici

Rosanna Supino

Presidente dell’Associazione Medici Ebraici