RITUALITA’ OLTRE LE DISTANZE
Di Maria Angela Gelati
Le distanze imposte, in questo periodo, condizionano la ritualità dell’addio, privandoci di qualsiasi momento di incontro per onorare la memoria del defunto.
Accanto all’aspetto informale dei rituali e della gestualità, il passaggio nel mondo dei morti, può essere valorizzato anche con una cerimonia commemorativa a distanza.
Associazioni e società di onoranze funebri, soprattutto e purtroppo in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, stanno proponendo soluzioni alternative che suppliscano all’impossibilità di celebrare l’ultimo saluto insieme ai familiari ed agli amici.
La presenza fisica del cerimoniere funebre può essere sostituita da una video-chiamata o da altre soluzioni tecnologiche. Uno schema rituale può comunque essere di aiuto per organizzare anche virtualmente e gestire in autonomia la cerimonia funebre.
Non esiste un modo particolare, perché i rituali possono essere intrapresi in qualsiasi momento.
- È opportuno prevedere un orario ed individuare lo spazio più idoneo.
- Esprimere sentimenti di dolore e parole di gratitudine, per condividere, anche se a distanza, il conforto e la vicinanza delle persone, alternati da “momenti di silenzio” in omaggio al defunto.
- Ogni familiare, senza fretta e senza forzature o imposizioni, può prendere parola e dare voce al dolore.
È bene fare esprimere anche i bambini che sono il catalizzatore della famiglia; di fronte all’evento luttuoso sono più in sintonia di quanto non si creda con i sentimenti degli adulti.
Un misto di lacrime e risate caratterizzerà la commemorazione privata, in cui l’affollarsi dei ricordi diventa momento aggregatore della cerimonia.
- Una preghiera laica esprime la mia vicinanza, a tutti coloro che condividono nel dolore, il lutto di questo tempo.
Accendo questa candela
perché la sua fiamma
brilli nel silenzio mattutino
nel pomeriggio ardente
nella notte che viene.
Accendo questa candela per noi.
Il mio amore ti accompagni
in questo viaggio
insieme al popolo di stelle.
La tua essenza brilli forte
così che possa vederti o sentirti
così che possa calmare la paura
e asciugare le lacrime.
Un
Buon viaggio.
L’autrice
Maria Angela Gelati, giornalista, tanatologa e formatrice nelle materie collegate alla morte, al lutto ed alla Death education.
Ideatrice e curatrice, insieme a Marco Pipitone, della prima Rassegna di Cultura in Death Education Il Rumore del Lutto (www.ilrumoredellutto.com), è blogger de Il Fatto Quotidiano.
Nel 2016 ha co-fondato l’Associazione Segnali di Vita e il Gruppo Nazionale di Lavoro della Stanza del Silenzio e dei Culti.
Come docente ed esperta collabora con molte realtà tra le quali il Master Death Studies & the End of Life (Dipartimento FISPPA) dell’Università degli Studi di Padova (diretto dalla Prof.ssa Ines Testoni), Associazioni ed Équipe di Progetto nazionali ed internazionali e la Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria.
Autrice di numerosi articoli e saggi inseriti in miscellanee, ha pubblicato le favole di Death Education Il lecca-lecca di cristallo (Terra marique, 2018) e L’albero della vita (Mursia, prima edizione 2015). Ha progettato il manuale di formazione professionale All’ombra dei dolenti. Guida alla ritualità commemorativa fra tradizione e modernità (Centro Studi Oltre, Torino, 2004) e il volume Scritture per un addio (Il Ponte Vecchio, Cesena, 2008) dei quali è co-autrice. Ha curato i libri Ritualità del silenzio. Guida per il cerimoniere funebre (Nuovadimensione, 2018) e Ci sono cose che (Diritto d’autore, prima edizione 2012).
Il suo impegno umano e scientifico contribuisce al miglioramento di una corretta cultura della vita che ha in sé la morte