Importanza della spiritualità in supporto a pazienti malati gravi e nel fine-vita

di Sara Pompele

Il concetto di spiritualità appare estremamente complesso e articolato. Nonostante per secoli sia stato assimilato a quello di religione, oggi la letteratura sembra ormai essere giunta ad una accertata separazione tra i due elementi, che, per quanto intrecciati, non sono sovrapponibili.

Il presente lavoro parte proprio da una generica considerazione del tema della spiritualità, anche in relazione a quello di religione, esplorando le definizioni che negli ultimi decenni sono state proposte da ricercatori, psicologi e filosofi, per poi addentrarsi a considerare il valore che questo concetto può ricoprire concretamente per il benessere umano.

Il cuore dell’articolo è dedicato al rapporto tra spiritualità stessa e morte, con un focus specifico rivolto al ruolo fondamentale che la prima assume per coloro che sperimentano direttamente il fine-vita a causa di una grave patologia, sottolineandone la funzione benefica.

La parte finale si concentra invece sul contesto sanitario attuale, sottolineando come siano ancora poco diffuse pratiche di supporto spirituale al paziente nel fine-vita, e offrendo spunti, tratti dalla letteratura medica ed infermieristica, che possano guidare i professionisti sanitari nella valutazione e nella pratica attiva di sostegno delle esigenze spirituali dei loro pazienti.

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L’autrice

Sara Pompele, Laureata in Psicologia Clinica e diplomata al Master di I livello in “Death Studies & the End of Life”, presso l’Università di Padova. I suoi interessi di ricerca comprendono la tutela legale degli adulti fragili in Italia e i relativi risvolti relazionali e psicologici nei rapporti tra tutori legali, beneficiari e famiglie, nonché l’ambito della morte, il lutto, il fine-vita, la Death Education e la spiritualità.

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Importanza della spiritualità