Vivere e morire nella prospettiva del Tutto:
filosofia aurorale, fisica quantistica e scienza della coscienza per la Death Education

di Michele Cavejari

Avvalendosi in chiave comparata del pensiero filosofico presocratico, della tradizione buddhista, taoista e induista, nonché mutuando l’apporto della scienza della coscienza e della rivoluzione quantistica, l’articolo richiama l’impossibilità (l’hỳbris occidentale) di dire veramente, e perciò mono-culturalmente, la verità ultima sulla realtà. Dopo aver analizzato la parzialità del paradigma scientifico classico – l’anacronismo del materialismo e del realismo ingenuo -, l’analisi propone i contributi del pensiero aurorale al fine di dischiudere interessanti letture cross-culturali del vivere e del morire; vie utili peraltro a fornire un sostegno nel dolore, nel lutto e dinnanzi al corpo che invecchia.  L’obiettivo è recuperare lo stimolo a incontrare l’alterità nella fragilità e nella potenza della parola, oltre la parola, non già nell’intenzione di risolvere il mistero del soggiorno dell’ente, ma di osservarne l’espressione con meraviglia, per custodirla ecosoficamente e accoglierla assieme alla domanda di senso che tutti ci abita. Andare al di là della risposta tecnica, significa fare della filosofia un’autentica attività trasformativa, perciò spirituale; un esercizio di DeEd primaria, un gesto latore di pace: con sé stessi, verso la propria finitudine, con gli altri, e la loro apparente estraneità, con il mondo, nella sua enigmaticità.

L’articolo:

Cavejari – Vivere e morire nella prospettiva del Tutto

L’autore

Michele Cavejari è laureato Magistrale in Editoria e Giornalismo, autore di saggistica filosofica – nel campo dell’ecologia e della sostenibilità – e web editor. Nel 2018 ha conseguito il titolo al Master in Death Studies & The End of Life.