
Bahá’ú’lláh insegna che l’anima dell’uomo, dopo la morte del corpo, continua a vivere. Quando si separa dal corpo, l’anima entra in un mondo che non è soggetto a limiti di spazio e di tempo. Si può paragonare ad un uccello che si libera da una gabbia rotta.
La morte di una persona provoca spesso un doloroso senso di perdita in chi la amava, ma per l’anima del defunto è l’inizio di un nuovo viaggio, di un nuovo stadio di sviluppo, è in effetti l’ingresso in una nuova condizione dell’esistenza.
Gli scritti bahá’í equiparano la vita dell’anima ancora associata al corpo a quella di un bambino nel grembo materno prima della nascita: il nascituro non può immaginare il vasto mondo fuori dal grembo materno, allo stesso modo noi non possiamo immaginare l’aldilà; come un neonato lascia il suo angusto mondo, così alla morte di una persona la sua anima entra in un mondo spirituale senza limiti fisici. Il corpo del bambino, nel grembo materno, sviluppa tutti gli strumenti che gli serviranno per sopravvivere nel mondo esterno, come occhi, orecchie, mani, piedi ecc. E tuttavia, la funzione di molte parti del corpo diventa evidente solo dopo la nascita. Nel grembo materno, infatti, quegli organi non sono necessari.
Gli scritti bahá’í spiegano che, durante la vita terrena, per gli esseri umani è importante sviluppare il proprio potenziale spirituale per poter “vedere” e “camminare” nel mondo spirituale. Dopo la morte del corpo, l’anima si rende conto dell’importanza dello sviluppo delle qualità spirituali, come la fede, la gioia e l’amore. Un imperfetto sviluppo nel corpo materno comporta una disabilità fisica in questo mondo. Analogamente un’imperfetta crescita spirituale durante la vita terrena comporta limitazioni nel mondo avvenire. Il bambino che si trova nel grembo materno è molto vicino al mondo esterno, anche se non lo conosce e non lo comprende; analogamente noi non viviamo solo in questa realtà materiale ma siamo circondati dal mondo spirituale e da questo influenzati. Durante la vita terrena l’uomo attraversa vari stadi di sviluppo e dopo la morte fisica, lo spirito umano continua a progredire attraverso gli infiniti mondi di Dio.